Il Galletto 192 cc avviamento a pedale
- Prima Parte -

Il Galletto 192 cc avviamento a pedale: il modello che concretizza al grande pubblico le potenzialità tecniche della Casa di Mandello e che mostra la maturità del progetto Galletto.
Dalla matricola GAA00 a GRM99.
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L’apparizione del Galletto 192 è dei primi mesi del 1954: l’omologazione venne concessa il 13 maggio 1954.
Il veicolo, con l’introduzione dell’accensione a dinamotore, sarà poi oggetto di una nuova omologazione il 6 agosto 1960.


Alla sua apparizione il Galletto 192 costava 255.000 lire, una riduzione rispetto al 175 cc, che costava 285.000 lire.
La numerazione degli esemplari prodotti va da GAA00 a GRM99.

Compresi gli esemplari della versione ad avviamento elettrico, ne sono stati prodotti 40.250 unità.

La prima modifica evidente del veicolo rispetto alle serie precedenti del Galletto 160 cc e del Galletto 175 cc è il sistema di alimentazione elettrica,
Rispetto al Galletto 175, il Galletto 192 conserva lo schema batteria-spinterogeno, ma al caricamento della batteria per tutti i servizi del veicolo provvede una dinamo collegata con un cinghiolo al volano del motore.

Un regolatore di tensione elettromeccanico provvede a garantire i livelli di carica.
Eliminato il complesso del volano magnete, cambia anche il piattello del ruttore.
La bobina dell’alta tensione viene spostata sul lato sinistro dello scooter.


A sua volta il cruscotto stesso cambia forma e diventa tondeggiante.
Nella parte anteriore riprende il raggio della trave principale del telaio che ospita il serbatoio della benzina, con una capacità maggiore rispetto a quello delle serie precedenti, ovvero da 7,5 litri a 8,5 litri.
Modificata anche la posizione del rubinetto della benzina che passa dal cruscotto al lato sinistro del telaio.

Il rubinetto del Galletto 192 ha corpo in ottone nichelato e monta al suo interno una guarnizione in gomma per la tenuta del carburante, provvista di 4 fori che, a seconda della posizione assunta dal selettore, eroga o meno il carburante nelle posizioni di apertura e chiusura.
La chiave di comando del rubinetto è oggi un pezzo di ricambio piuttosto raro.
L’accoppiamento tra la leva e il telaio è garantito da una guarnizione in gomma, una ventosa forata che si appoggia alla trave.
Tra le modifiche del cruscotto rientra anche la nuova posizione del contachilometri, la cui grafica del quadrante cambia rispetto ai precedenti.

Novità riguardano ancora il telaio: oltre ad una diversa altezza del tunnel centrale - modifica che permette di ospitare la dinamo sul dorso del motore - nel 192 cc abbiamo una diversa lunghezza del forcellone posteriore rispetto alle serie precedenti e si ha anche un nuovo passo, che così raggiunge i 1.310 mm (contro i 1.300 mm precedenti).

Nuova anche la sagoma del tappetino di alluminio zigrinato del poggiapiedi.
La diversa forma del telaio ed il tunnel rialzato impongono una sagoma diversa per i coperchi laterali del motore.
I due carter in lamierino di alluminio seguono nella loro forma l’andamento del tunnel rialzato.
Il Galletto 192 richiede inoltre sul carter destro uno sguscio per il passaggio del cavo del contachilometri.
Tra le modifiche ai carter laterali anche l’applicazione che si riscontra in una fotografia originale Moto Guzzi che mostra il Galletto con un particolare filtro dell’aria.
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Il carter coprimotore è forato per permettere il passaggio del lungo collettore di lamiera che dalla copertura del filtro arriva ad aspirare aria riscaldata nella zona soprastante il cilindro.
Non è noto quanti siano gli esemplari prodotti dotati di questo dispositivo che nei cataloghi dei pezzi di ricambio è indicato come “Corpo esterno per silenziazione aspirazione” al numero di catalogo 40569.
Non ci sentiamo di escludere che il particolare sia stato adottato e collaudato prima o in contemporanea con l’adozione del Nuovo Galletto 192 avviamento elettrico.
Il fatto singolare è che si trova questa traccia solo nei cataloghi del Nuovo Galletto e non nei cataloghi ricambi del 192 ad avviamento a pedale, mentre resta un fatto che il 192 a pedale montasse questo dettaglio.

Tornando invece alle caratteristiche proprie del Galletto 192 rispetto alle serie precedenti, va registrata anche la sostituzione del tipo di cerchione e di mozzo.
Nel cerchione in alluminio "Borrani" del Galletto 192, a differenza di quelli montati sul Galletto 175 (che originariamente avevano adottato dei cerchi, oggi rari, della "Onval") e sul Galletto 160, la saldatura è posta all’interno del cerchio.
La Moto Guzzi montava comunque anche lotti di cerchioni in acciaio cromato, come accaduto per le precedenti serie.

I mozzi centrali sono ora composti da due dischi in lamiera di acciaio imbutiti e saldati, con raggi che abbandonano la forma a manico di ombrello a favore di una diversa geometria, così da lavorare in trazione con minori trazioni rispetto ai precedenti.
Il cavalletto del 192 è in ghisa ed è realizzato in fusione con il profilo percorso lateralmente da un dorso a rilievo.
Nei primi Galletto 192 veniva montata una chiusura scorrevole per la chiave prodotta dalla "Carello".
In questo caso la chiave, oggi piuttosto rara da trovarsi, ha una sagoma molto particolare ed è disassata rispetto la chiave tradizionale che troveremo poi sul Galletto.
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Stesso discorso vale per altri parti della componentistica elettrica: il Galletto di questi primi periodi monta anche il faro posteriore della "Carello" che si distingue per la presenza di una ghiera cromata di considerevole spessore.
Nelle ultime versioni del Galletto 192 a pedale, verso i primi mesi del 1961, sulle pedane venivano poi montate di serie le bandelle antiscivolo in materiale plastico chiaro del Galletto ad avviamento elettrico.

Per poter montare queste bandelle le pedane necessitano di una serie di fori aggiuntivi.

Tra le novità va detto che per la prima volta nel Galletto 192 si trova l’asta di controllo del livello del carburante all’interno del serbatoio.

La sua configurazione, tuttavia, non consente la lettura del livello mentre si viaggia, anche se appare ben diversa rispetto al sistema adottato sul Galletto 160 e sul Galletto 175, dove la lettura era affidata ad un’asta di livello, una sorta di sonda, divisa in due parti che si immergeva all’interno del serbatoio.

Va poi fatto rilevare che nel Galletto 192 il clacson è prodotto dalla "Cev" o dalla "Magneti Marelli", a differenza del Galletto 160 e del Galletto 175 su cui veniva montato un "Argoradio".
Rarissimi i clacson della "Aprilia", che conservano la stessa forma dei "Cev", ma risultano appunto marcati in questo modo.

Non va negato come il veicolo della Moto Guzzi abbia risentito a sua volta del duro colpo dato alla diffusione delle motociclette e degli scooter giunto alla fine del 1959.

Non solo l’avvio della diffusione delle autovetture aveva realizzato in breve il sogno di mobilità degli Italiani, ma, con il varo del nuovo Codice della Strada (Dpr 15 giugno 1959, n. 393), per le motociclette venne introdotto l’obbligo di conseguire la patente.

(segue nella seconda parte)

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