Airone, Falcone e Galletto: finalmente noti i numeri del mito su due ruote.


Gioielli a due ruote della Moto Guzzi, croce e delizia rosso fiammante
di ogni vero appassionato di moto d’epoca.

Fino ad ora la Casa di Mandello del Lario non aveva mai
rilasciato dati ufficiali della propria produzione storica complessiva.
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Ogni appassionato sa perfettamente cosa sia un’Airone 250 cc o un Falcone 500 e ne conosce perfettamente il valore collezionistico e di mercato, ma difficilmente è in grado di quantificare la produzione totale negli anni, se non con grande approssimazione.
Ovvero, alla fatidica domanda: «Ma quante ne hanno fatte?» davvero in pochi sanno dare una risposta.


Una curiosità che abbiamo soddisfatto ufficialmente al di là di quanto solitamente pubblicato negli anni, per la gioia degli appassionati, verificando «de visu», i numeri della mitica casa dell’aquila, dopo che la stessa ci ha rilasciato i dati ufficiali certificati.

Ne è emerso un quadro sorprendente e davvero interessante, con valori del tutto inaspettati.

Innanzitutto, abbiamo saputo che dal 1939 al 1957, dalla prima serie al modello militare la Moto Guzzi ha costruito un totale di 26.926 esemplari dell’"Airone" 250 (nella versione "Turismo" e "Sport" nella variante militare).

I "Falcone" prodotti (motocicletta da 500 cc, nata nel 1950) sono stati solo 7.610.

Per venire a noi ed alla nostra specifica passione i "Galletto" realizzati (quattro versioni per il 160 cc, una variante di 175 cc dal 1952 al 1953 e due di 192 cc, di cui l’ultimo con avviamento elettrico dal 1961) sono stati 71.055 esemplari.



Per curiosità, indico anche alcuni numeri di produzione complessiva di altri modelli della Moto Guzzi fra i più ed i meno diffusi: dai 114.964  "Guzzino" (65 cc) prodotti, ai soli 204 i veicoli iperspecializzati del  3x3 "Mulo Meccanico" in uso agli Alpini italiani, mentre ben 25.000 furono i ciclomotori "Dingo" allestiti in riva al Lario.
















(Immagini storiche del Mulo meccanico Guzzi 3x3)


Riassumendo, i dati comunicati sono i seguenti:
AIRONE : 26.926
FALCONE : 7.610
GALLETTO : 71.055

MULO MECCANICO 3X3 : 204
GUZZINO : 114.964
DINGO : 25.000

Insomma, un mistero che ora appare svelato.
E finalmente in modo definitivo.
Roberto Manieri

La "Stabiletta" della Marchetti: un carrozzino simmetrico per il Galletto del 1951


Era il 1951 e l'Italia, uscita dalla guerra, si avviava
 verso il boom della rinascita industriale
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La motorizzazione di massa tendeva ad affacciarsi sui primi anni Cinquanta e già l’industria proponeva soluzioni per adattare i veicoli utilizzati nel lavoro anche a favore delle famiglie.
Addirittura la milanese “Stabil” di Marchetti proponeva tra le soluzioni quella di un veicolo alternativo, battezzato “la motocarrozzetta simmetrica”, adattando il principio del rimorchietto “Stabil”, creato appositamente per il trasporto merci e che vedremo in un prossimo articolo, al trasporto delle persone.


Nacque così la “Stabiletta”, ovvero un rimorchietto stabilizzatore per il veicolo in grado di accogliere e trasportare agevolmente due persone oltre ai bagagli.

Una delle puntualizzazioni maggiormente ricorrenti del produttore sulle riviste specializzate è che sia lo “Stabil” che la “Stabiletta” non sono veri e propri rimorchi, ma “veicoli stabilizzatori”, perché l’arco tubolare di collegamento, una ralla, impedisce ed evita al motociclo stesso di rovesciarsi lateralmente.

Nella descrizione del costruttore il centro di snodo del rimorchio è indicato come trovarsi sulla verticale che passa per il centro della ruota della motocicletta e questo determinerebbe facilità di guida e praticità nella sterzata.

Come il rimorchio “Stabil” la “Stabiletta” è provvista di un proprio freno inerziale automatico (alla frenata del veicolo, una serie di rinvii aziona i tamburi delle ruote del carrello) e di un freno di stazionamento.

La sua circolazione venne autorizzata da un decreto del Ministero dei Trasporti.

Non sappiamo ad oggi quanti di questi carrelli furono venduti, ma crediamo francamente non molti, anche se il prodotto base, il rimorchietto trasporta merci, fu esportato e fatto assemblare in Francia dalla "Acma" e diffuso sul territorio francese e nelle colonie.


Nonostante la maggior stabilità offerta da un veicolo simmetrico, gli utenti del Galletto continuarono a preferire l’applicazione del sidecar laterale, sopportando i molti limiti di potenza e di stabilità imposti dal veicolo asimmetrico.

Nella bella immagine diffusa per la campagna pubblicitaria nel 1951 dalla “Stabil” di Marchetti, il costruttore collegò il rimorchietto ad un Galletto 160: con un motore dotato di tre marce e sette cavalli di potenza, il veicolo non doveva essere un campione di velocità, ma lo scopo era comunque quello di muoversi in scioltezza, con la famiglia al seguito.

L’immagine che pubblichiamo ci è stata trasmessa da un appassionato lettore del nostro blog ed è tratta da una rivista specializzata dell’epoca.

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